La minaccia di un pignoramento immobiliare può essere una delle esperienze più angoscianti per un proprietario di casa.
La potenziale perdita di un’abitazione, della casa in cui sono stati investiti risparmi e vissuti momenti preziosi, può generare un tumulto di emozioni non certo positive, che non tutti possono comprendere fino in fondo (per fortuna).
In questo articolo vedremo alcune vie legali per contrastare un pignoramento immobiliare e approfondiremo le evoluzioni giurisprudenziali più recenti.
Ecco di cosa parleremo in questo articolo:
- Bloccare il Pignoramento: Quando e Come è possibile?
- Clausole vessatorie e pignoramento: la novità della Corte di Cassazione
- Cosa sono le clausole vessatorie
- L'opposizione al pignoramento garantisce la salvezza dell'immobile?
- La soluzione alternativa: Saldo e Stralcio con Rinuncia agli Atti
- Conclusioni
Bloccare il Pignoramento: quando e come è possibile?
Veniamo subito al dunque: non tutti i pignoramenti sono definitivi e non impugnabili.
Esistono casi specifici in cui è possibile opporsi. Ecco alcuni esempi:
- Il credito rivendicato non esiste.
- Il debito è stato saldato prima dell’inizio della procedura.
- La somma richiesta dai creditori è maggiore dell’importo dovuto.
- L’immobile pignorato appartiene a un terzo non debitore.
Quando siamo in presenza di una di queste motivazioni, è molto probabile che il giudice riterrà il pignoramento non fondato.
Al contrario, sarà davvero difficile opporsi a questo istitiuto.
Clausole vessatorie e pignoramento: la novità della Corte di Cassazione
Una sentenza della corte di cassazione ha di recente ampliato le possibilità di opposizione.
Nello specifico, anche se un debitore ha superato il termine di 40 giorni per opporsi al decreto ingiuntivo, può ancora contestare il pignoramento se il contratto di credito contiene clausole vessatorie.
Cosa sono le clausole vessatorie
Sono accordi che compongono il contratto, che possono essere considerati ingiusti o eccessivamente onerosi per una delle parti. Chiariamo subito con alcuni esempi:
- Tassi di interesse usurari.
- Violazione delle norme sul foro competente.
- Modifiche unilaterali delle condizioni del mutuo senza adeguata comunicazione.
Per avvalersi di questa via, però, il debitore deve essere un consumatore e il pignoramento deve essere ancora in corso (ovvero, l’immobile non deve essere già stato aggiudicato all’asta).
L'opposizione al pignoramento garantisce la salvezza dell'immobile?
Come puoi immaginare, no. Se l’opposizione non ha un fondamento solido, l’asta potrebbe comunque avere luogo, spesso a prezzi molto svantaggiosi per il debitore. Ciò significa che lui rimarrà con un debito residuo da pagare nonostante il suo immobile sia stato venduto all’asta.
La soluzione alternativa: Saldo e Stralcio con Rinuncia agli Atti
Questa strategia, molto complessa ma efficace se condotta nel modo giusto e dalle persone giuste, rappresenta la specializzazione mia e del mio team da diversi anni a questa parte.
Il Saldo e Stralcio con rinuncia agli atti prevede un’attività di negoziazione con i creditori per concordare un pagamento ridotto, garantendo in cambio l’azzeramento del debito.
Una volta raggiunto l’accordo, i creditori rinunciano a ulteriori pretese.
Conclusioni
Quelli che hai letto qui sono tutti i modi al momento esistenti (settembre 2023) per proteggere un immobile che rischia il pignoramento: come hai visto le possibilità non sono infinite, ma in tanti casi, con le persone giuste e il giusto atteggiamento mentale, si possono raggiungere risultati impensabili.
Se ti trovi nella difficile situazione di chi rischia un pignoramento, sappi che non sei solo.
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Buona vita,
Nicola